«Mi sono sentito come un medico dell’Ottocento di fronte a una malattia sconosciuta, causata da un virus incontrato solo durante gli studi. La sopravvivenza del paziente 1 era diventata un simbolo, un messaggio di speranza: se ce la fa lui, possono farcela anche gli altri». Queste le parole scelte da Raffaele Bruno, primario del reparto di Malattie Infettive del San Matteo, per raccontare l’esplosione della pandemia agli studenti e le studentesse del Copernico.
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