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International Cosmic Day
Si è svolto il 29 Novembre 2018 in varie città d’Italia l’International Cosmic Day, una giornata interamente dedicata alla conoscenza e allo studio di fenomeni di frontiera della scienza, quali i raggi cosmici, da parte degli studenti delle scuole superiori. Il tutto in un clima di collaborazione e reciproco confronto non solo tramite l’esperienza in laboratorio, ma anche grazie al dialogo virtuale, in lingua inglese, tra diversi gruppi di lavoro nei vari continenti. Hanno partecipato studenti del Liceo Copernico della classe 5^C.

I raggi cosmici sono astro-particelle che viaggiano a velocità elevatissime; frammenti di atomi (protoni e nuclei privi di elettroni) o particelle subatomiche a elevata energia. Originano da eventi violenti, quali l’esplosione di una supernova o collassi gravitazionali di buchi neri. Essi viaggiano nello spazio in linea retta fino al momento in cui vengono deviati dai campi gravitazionale o magnetico o entrano in collisione con altre particelle come, ad esempio, nell’atmosfera terrestre. Nel momento in cui vengono a contatto con essa, i raggi cosmici interagiscono con le molecole presenti dando vita a un effetto-domino battezzato “a cascata” per via della forma a cono descritta delle direzioni delle molecole. Le particelle deviate prendono il nome di raggi cosmici secondari.

I raggi cosmici sono nocivi per l’uomo? Certamente le particelle, poiché ionizzanti, vanno a influenzare i tessuti biologici, ma bisogna tener conto della percentuale di incidenza dei raggi sul totale delle radiazioni a cui il corpo umano viene esposto nel corso del tempo. Considerando la quantità di radiazioni assorbita mediamente dall’organismo in un anno, i raggi cosmici costituiscono appena il 10%. Suddividendo il resto tra la percentuale d’azione del radon (un gas radioattivo largamente presente sul nostro pianeta) quella della radioattività presente nei cibi e delle radiazioni artificiali, sono proprio la prima e l’ultima a risultare le più incidenti. Nel gas e nelle terapie mediche va ricercata, quindi, la principale causa di radiazioni assorbite.

L’importanza dello studio dei raggi cosmici non è limitata agli enormi vantaggi dati dalla consapevolezza della loro origine e del loro percorso, ma presenta anche applicazioni pratiche, come la possibilità di “fare una radiografia” a un monte tramite apposite strumentazioni che misurino il passaggio delle particelle dei raggi nella materia. Le incredibili potenzialità di questo fenomeno sono ancora largamente da scoprire e mettere in pratica. Quanto trovato finora rappresenta solo una minima parte di ciò che potrà essere applicato nei prossimi anni. È quindi di vitale importanza far conoscere ai ragazzi questi studi, così da permettere loro un interesse sincero nei confronti della scienza e invogliarli ad essere loro stessi i fautori della scoperta (da Sara Bettini, 5C, “La Magna Chrasta”, dicembre 2018).
Cortesemente dal report dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pavia
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